lunedì 2 maggio 2022
Indus inter indos
Rashmi V. Bhatt
Roberto De Nobili
Il bisogno del musicista indiano Rashmi V. Bhatt di indagare la vita, di viaggiare e scoprire nuovi modelli di pensiero e di esplorare altre forme di musica e arte, è proprio come quello di Roberto de Nobili: sacerdote gesuita del XVII secolo. Entrambi menti curiose. Uno navigò da ovest a est con una Bibbia in mano. L'altro volò con Alitalia da Madras a Roma, con un paio di tamburi in mano, qualche secolo dopo.
Rashmi V. Bhatt
Nato in India, Rashmi V. Bhatt è cresciuto a Pondicherry, in un ambiente permeato dalla danza, teatro e musica indiana: l'arte del Tabla, ovvero le tipiche percussioni dell'India, le ha studiate sotto la guida del Maestro Sree Torun Banerjee. Affascinato dalla ricerca e fusione tra le varie etnie e i loro linguaggi musicali, ha collaborato con musicisti come il kenyota Ayub Okada, Markus Srockhausen, Nusrat Fateh Ali Khan, Shakira. Negli ultimi anni, la sua ricerca principale si è orientata alla scoperta di diverse culture: da qui svariati progetti con musicisti originari di paesi, dal Marocco all'Iran, dall'Afghanistan al Mali, dalla Siria al Brasile.
Fa regolarmente degli Interventi didattici nelle scuole Italiane, Spagnole, Francesi su tematiche come Arte e Società in India per INTERCULTURA. Collabora con le Ambasciate dell’India in tutta Europa. Da dieci anni, è Direttore Artistico del World Rhythm Festival a Perugia. Risiede e a Roma.
Roberto De Nobili
Nato a Montepulciano il 1577 e morto a Meliapur presso Madras, in India, nel 1657.
Entrato nell’ Ordine dei Gesuiti nel 1597, dopo aver studiato a Napoli e a Roma, parte missionario per l’India. Egli fu il primo occidentale a comprendere l’essenza e la ricchezza dell’esperienza religiosa indiana. Per adempiere alla sua missione, segui il cosiddetto “ metodo d’accomodazione” accogliendo e facendo accogliere agli altri missionari, gli usi e i costumi della popolazione indigena. Si vestì e visse come loro, si servì della dolcezza e dell’esempio come metodo di persuasione, imparo le lingue indiane del sanscrito, del tamil, e del telogu e in queste lingue scrisse molte opere di teologia e filosofia.