lunedì 11 aprile 2022
Litoscape
Litografia Bulla
Donato Panaccio
LitoScape è un'esperienza sonora elettroacustica generativa che invita lo spettatore ad entrare nello spazio tempo verticale e sospeso dell’artigianato. Le varie fasi del lavoro di stampa della bottega Bulla generano un intricato paesaggio sonoro grazie ad un sistema di sintesi modulare che a partire dalla matericità della pietra, crea tessiture, timbri ed atmosfere che si evolvono nel tempo in modo organico. La composizione esorta a rallentare, ad ascoltare attivamente e a meravigliarsi del processo creativo. L'opera è arricchita dall’utilizzo di onde sonore a bassa frequenza studiate appositamente per stimolare neurotrasmettitori come serotonina, DHEA, endorfine e GABA che producono uno stato di rilassamento profondo e di benessere.
Litografia Bulla
La Litografia Bulla è il più antico laboratorio litografico ancora in attività. Fondato nel 1818 a Parigi presso il numero 18 di Rue Saint Jaques, grazie alla lungimiranza di Francesco Bulla, naturalizzato poi Francois. Il laboratorio ha poi trovato la sua sede definitiva nel 1840 a Roma, diventando presto un importante punto di riferimento per la comunità̀ artistica della città.
Situato in via del Vantaggio 2, l’attività è oggi portata avanti dai fratelli Rosalba e Romolo assieme alle figlie di Romolo, Beatrice e Flaminia, rispettivamente sesta e settima generazione di stampatori.
La litografia, sin dalla sua nascita alla fine del XVIII secolo, si pone da subito al servizio dell’arte, della scienza e del costume, difatti, nei cataloghi di stampe prodotti dal primo ramo francese dei
Bulla, si rintracciano riproduzioni di dipinti, cartine geografiche, vedute di città, menù, cartoline accanto a lavori di artisti quali Adam, Grandville e Maurin.
A partire dagli anni Quaranta la Litografia Bulla comincia a consacrarsi all’arte, percorso rintracciabile nel lavoro dei molti artisti che qui lavorarono fra i quali Fontana, Rotella, Scialoja, Schifano, De Chirico, Capogrossi, Dorazio, Twombly...
Con i figli di Roberto Bulla, Romolo e Rosalba, questo fruttuoso sodalizio viene portato avanti in maniera definitiva, la tecnica è spinta verso nuove sperimentazioni e altre tecniche indagate, come quella xilografica, gomito a gomito con artisti quali Kounellis, Cucchi, Dessì, Paladino, Nunzio, Accardi, Tirelli, Ontani, Bianchi, Ceccobelli, Jim Dine, Carl Andre, Ana Mendieta...
Oggi, accanto a Romolo e Rosalba, Flaminia e Beatrice continuano a mantenere viva la tecnica sperimentando con artisti contemporanei quali, fra gli altri, Gianni Politi, Alessandro Piangiamore, Delfina Scarpa, Guglielmo Maggini, Louis Fratino, Antonio Finelli, il trio Canemorto e artisti provenienti da alcuni spazi collettivi della città di Roma, portando anche avanti quell’interesse per l’editoria d’arte che già̀ contraddistingueva la scorsa generazione, producendo libri d’artista. Per l’ultima generazione la chiave di volta è il rispetto delle tecniche tradizionali, le quali hanno regole
ben precise, e il divertimento, umore imprescindibile esso stesso della sperimentazione, del voler stressare positivamente quelle stesse tecniche ponendole in colloquio fruttuoso con le visioni e i materiali più contemporanei. Questo lavoro si svolge in Studio ospitando anche artisti in residenza per il tempo necessario alla loro sperimentazione.
Inoltre, nel 2020, la Litografia Bulla ha presentato Passaggi, progetto che vede letteralmente aprire lo Studio attraverso una grande finestra su strada e che nasce dalla volontà̀ di voler raccontare l’imprescindibile rapporto di comunicazione e confronto che si instaura naturalmente fra artista e artigiano e che si rende visibile nei lavori che verranno presentati. Allo stesso tempo questa necessità di comunicazione sembra tanto più̀ importante oggi dato il complicato momento storico che stiamo vivendo.
Passaggi sono quelli che si snodano fra la consapevolezza del sapere artigianale tradizionale e la necessità delle visioni contemporanee e la finestra che si affaccia su uno dei locali della Stamperia è come un piccolo palcoscenico sospeso e aperto nella contemporaneità̀, che accoglierà alternativamente lavori d’archivio, nuove edizioni e altri progetti.
Donato Panaccio
Donato Panaccio è un polistrumentista, produttore discografico, sound designer e docente di audio production nei corsi BA/BSc nella School of Sound Engineering e Institute of Contemporary Music Performance di Londra.
Nel corso degli anni ha collaborato con registi, musicisti e artisti spaziando dalle produzioni elettroniche, al sound design, alle registrazioni acustiche. Donato si dedica alla sound art, all'arte digitale e multimediale, alle performance e alle installazioni audio-video, con una forte passione per la musica sperimentale e d'avanguardia, caratteristica che implementa nelle sue produzioni.
Ricercatore e praticante da più di dieci anni nelle principali scuole di filosofia orientale (principalmente tibetana, indiana e cinese), nel 2016 diventa insegnante di meditazione dopo essere stato abilitato dal suo maestro principale e lavora sia con persone che con aziende utilizzando musica e suoni in ambito di coaching per guidarle in un percorso di crescita e realizzazione. Inoltre, Donato è operatore del Vibrational Retraining, una terapia sonora all’avanguardia che aiuta le persone ad armonizzare il complesso sistema mente-corpo-emozioni e a ritrovare benessere attraverso frequenze sonore personalizzate.